Da alcuni anni la morfologia urbana ha avviato un percorso di forte rinnovamento disciplinare. Un rinnovamento che nasce dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti che caratterizzano la società contemporanea e dalla conseguente necessità di individuare nuovi strumenti atti ad interpretarla. A questo scopo il primo passo compiuto in questa direzione è stato quello di individuare nuovi temi, nuovi ambiti di ricerca e di progetto, attorno a cui sviluppare i nuovi strumenti. Strumenti “morfologici”, senza dubbio, ma secondo un’accezione completamente rinnovata così come nuove sono le richieste e le esigenze della città contemporanea rispetto a quelle della città e della società degli Anni ’60 e ’70 del Novecento, in cui gli studi morfologici avevano trovato il loro fondamento.
Troviamo così il tema dell’Information Technology, nella sua capacità di trasformare la struttura urbana: dalle City-Wide Strategies alle Smart Cities. Troviamo il tema dello spazio pubblico come nuovo “spazio dell’esperienza” e della simultaneità del vivere quotidiano, dove il concetto volatile di “priorità” si sostituisce a quello statico di “funzione”. Troviamo l’orizzonte del “Mapping Urbanities”, tra GPS, flussi pedonali di spostamento e Incremental Urbanism e così via. Nuove “forme” di città si pongono con forza all’attenzione di una rinnovata (tradita?) disciplina morfologica. La “città a geometria variabile” e della “prossimità”, tra vicinati, villaggi e cluster urbani. La “città della condivisione” (co-housing, co-working, co-living). La “città delle temporaneità”, delle vacancies, del “Life between buildings”, ovvero degli usi informali come momenti attivi di costruzione e trasformazione dell’ambiente urbano. Fino ovviamente alla “Recycle City” che, in qualche modo informa tutte le altre.
Ma più che di forme diverse di città si tratta, a ben vedere, di aspetti diversificati dello stesso tema: la città del XXI secolo. Da qui l’idea di questa giornata di studi, nell’intento di iniziare a percorrere quel nuovo orizzonte di ricerca in cui, forse, la morfologia urbana, può trovare i propri strumenti di analisi e di progetto.